Il Gran Rabbino Moshé Lewin ha dichiarato che il “Tonalestate è un luogo dove ci si prende cura dell’altro, dove si prova l’esperienza della fraternità”. Lewin ha
partecipato con Galeb Bencheick, presidente della Fondation de l’Islam de France e Seung Chul Kim, membro del Nanzan Institute for Religion and Culture alla giornata dedicata al dialogo. Sono intervenuti anche Claudio Maria Celli, presidente emerito del Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali e Vincenzo Viva, Vescovo di Albano laziale.
Il loro dialogo al Tonalestate è stato molto di più di una conversazione amichevole, piuttosto il rispetto sincero dell’altro, dall’accettazione dell’altro come portatore e testimone di quella ricerca di senso che apre l’uomo all’Assoluto nel quale egli riconosce la sua origine nonché il fine di se stesso e di tutti gli altri uomini.
Le lezioni che hanno tenuto saranno pubblicate negli atti del convegno ed è possibile prenotare contattando l’indirizzo di posta: tonalestate@gmail.com


Il tempo del presente che chiede futuro non è sconfitto nel torbido agitarsi di questo mondo inospitale perché ci è stata donata una speranza affidabile che ci dà la possibilità di rimanere uomini. La voce nel profondo di ogni cuore parla di un amore instancabile che è fedele e non tradisce. Sperare è necessario ma è mettersi in gioco per affrontare il rischio di accogliere il kairos, momento favorevole, occasione per compromettersi nel dedicare la vita a un amore che ricrea la vita, ridandole il gusto e la gioia dell’esistere.
Sperare è il rischio di amare, che, come dice una bella poesia di Alda Merini, citata da Mons Celli, ha in sé la possibilità di essere rifiutati, di fallire, ma è necessario.


Angela Volpe, a conclusione della tavola rotonda ricca di domande dei giovani
partecipanti, ha letto un estratto dalla lezione tenuta dal professor Giovanni Riva nel 2005. Diceva Riva: “(l’amico, l’uomo) che ascolta gli altri, capace di dominare sé nel silenzio, capace di domanda; che non può non sentire la propria unità di fondo con tutto, tutto il creato, ma in particolare con tutti gli altri uomini ha una passione di condivisione, di comprensione verso l’altro, di struggimento”.

Questi eminenti esponenti religiosi sono segno che questo uomo nuovo esiste.