1.
Il pensiero che sta dominando in parole e azioni nel nostro mondo sembra proprio essere il seguente: “Se quello non ci fosse, sarebbe meglio”. Questo pensiero è agli antipodi del pensiero e del cuore del Tonalestate, perché è agli antipodi del vero cuore dell’uomo.
2.
Un giovane studente, durante le lezioni universitarie del Tonalestate, ha detto di avere paura della “radicalità”: per noi, essere radicali significa andare e tornare alle radici del nostro essere e del nostro esistere e scoprire un’unica origine e un comune destino che ci fa esclamare: “Se quello non ci fosse, la mia vita si concluderebbe solo nel pianto”.
3.
La nostra vocazione, cioè il motivo per cui siamo venuti all’esistenza, consiste nell’imitare quanto dice il salmo 101: “Egli si volge alla preghiera dei derelitti, non disprezza la loro preghiera”. Non possiamo, poiché ne va del significato della mia stessa vita, ignorare il lamento del derelitto che è sfinito e spremuto, perché è il nostro lamento, è il lamento del mio fratello. Nel capitolo VI dei Miserabili, un capitolo intitolato “Le opere simili alle parole”, si legge: “Fratelli miei, abbiate pietà, vedete come si soffre intorno a voi”.
4.
Per questo, cari giovani studenti, cari insegnanti e docenti e cari amici tutti, vecchi e nuovi, occorre lottare con le armi “della giustizia e del diritto, dell’amore e della benevolenza, della dedizione e della fedeltà”, contro ogni “FIRST” che sempre il potere di alcuni tristi presunti signorotti vogliono anteporre ai loro personali interessi. Per noi non esistono “American FIRST”; “Italians FIRST”; “European FIRST”, “Occidente FIRST”, che tanto ricordano quel terrificante, orribile e disumano slogan nazista “HUBER ALLES”. Per noi, esiste “HUMANITY FIRST” e, pertanto, cari giovani e cari tutti, come scrive Antonio De Petro nel suo romanzo Dies irae: “Chi di noi amerà davvero l’altro e non sé scagli la prima parola dell’incontro, preludio all’amore”.
5.
Non lasciate dunque morire questa “sinfonia della carità” proposta e vissuta dall’International Summer University del Tonalestate e non abbiate paura di abbandonare una concezione individualistica della vita, della morte, del dolore e della felicità, ma coinvolgetevi, impegnatevi, PRENDETE INIZIATIVE, poiché quando sarà la nostra ora, “UNO vi trovi, ben distintamente, col capo dedito a cose buone e non con gli occhi fissi e vuoti davanti a un monitor”.
6.
Gli amici del Tonalestate, anche se consapevoli di essere un piccolo gregge, non vi lasceranno soli, ma desiderano esservi Compagnia in questo necessario lavoro e vi ripeteranno sempre “Noli timere!”, perché saremo con te e con voi.
7.
Sì, cari amici, fate risuonare queste parole ovunque: “Noli timere!”, perché chi si scopre essere amato non potrà mai essere derelicto e triste.
Allora, inizio io, Elena: “Noli timere!”. Perché noi saremo con te.
Buon lavoro.
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